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“Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell'assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”
Il Consiglio Nazionale Forense, nella seduta amministrativa del 14 dicembre 2018, ha deliberato di chiedere al Governo e al Parlamento di procedere alla doverosa e tempestiva abrogazione della "obbligatorietà del deposito delle copie cartacee nel giudizio amministrativo" come previsto dalla legge di conversione del "decreto sicurezza", all'art 15, comma 1-bis, che prevede l'entrata a regime, nei giudizi amministrativi depositati con modalità telematiche, dell'obbligo di provvedere anche al deposito di copia conforme cartacea del ricorso e degli scritti difensivi.
Il Consiglio Nazionale Forense, preso atto della preoccupata contrarietà alla norma manifestata dalle associazioni specialistiche degli Avvocati amministrativisti, ha rilevato che la modifica introduce in via permanente l'obbligo per le parti di depositare in giudizio "almeno" una copia cartacea del ricorso e degli scritti difensivi ed è in aperta contraddizione con la semplificazione dei processi -che con l'introduzione del processo amministrativo telematico si voleva ottenere- costituendo così una duplicazione di attività e un inaccettabile aggravio dei costi.
Leggi la delibera n° 567 del Consiglio Nazionale Forense