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“Consapevole della dignità della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealtà, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell'assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento”

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ELEZIONI FORENSI: LA CASSAZIONE BOCCIA IL REGOLAMENTO FORENSE.

La Cassazione a Sezioni Unite il 31 gennaio 2017, ha accolto i ricorsi contro i provvedimenti del Consiglio Nazionale Forense e ha annullano le elezioni del Coa di Bari e tutti gli atti dei procedimenti elettorali per l'elezione dei componenti dei vari Consigli dell'Ordine degli Avvocati. “Dopo le sentenze del Tar e del Consiglio di Stato del 2015 e del 2016 – rileva il segretario generale dell’Associazione Nazionale Forense Luigi Pansini - pronunciate a seguito di ricorsi proposti da Anf, arriva al capolinea un regolamento del Ministero della Giustizia concepito male e gestito peggio dal Consiglio Nazionale Forense, che è riuscito nell’impresa unica nella storia dell’avvocatura italiana di creare una situazione caotica fatta di Consigli in regime di prorogatio e in attesa di votazione e di altri ancora che dovranno persino ripetere le votazioni. Una pagina – aggiunge Pansini -avvilente per l’istituzione dell’Avvocatura, che deve essere chiusa e rimarginata in fretta approvando il ddl Falanga in Senato nel testo adottato il 10 novembre scorso dalla Commissione Giustizia. La questione elettorale – continua Pansini – mette in evidenza l’assoluta necessità di riformare il Cnf che in questa vicenda ha giudicato sui ricorsi elettorali in prima istanza, e si appresta ad esprimere per la seconda volta il suo parere sulle nuove regole creando una situazione di palese conflitto di interessi tra la sua funzione amministrativa e quella giurisdizionale. E’ una situazione di fronte alla quale il Ministro Orlando non può più far finta di nulla, perché sebbene giustizia sia stata fatta, le istituzioni ne escono danneggiate. Sarebbe quanto mai opportuno un mea culpa dei responsabili, che dovrebbero trarne le conseguenze, ma ciò che preme adesso è l’urgenza di regole nuove, nel solco tracciato dal Tar e dal Consiglio di Stato, per eleggere i rappresentanti territoriali. La via più appropriata a questo punto – conclude Pansini – non è un nuovo decreto, ma l’approvazione del ddl Falanga in discussione al Senato con testo che rispetti le decisioni dei giudici”.

fonte : mondoprofessionisti.it

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